Connessioni - cap. 2

Marco è al PC, gli è arrivato un messaggio che dice.
- Chi è quel bocconcino, candido e puro come un giglio?
E lui risponde.
- Ma di chi parli?
- Marco, non ho le traveggole, non sono fumato da avere avuto delle visioni. L’ho visto lì, dove sei tu adesso, cinque ore fa.
Vuoi che ti dica come era vestito? Che maglietta indossava?
Nella posizione in cui stava è quella che ho visto per tutto il tempo, tranne qualche attimo in cui ne ho visto il viso.
Ho sentito anche la sua voce che diceva, “Luca, vieni, ti faccio vedere una cosa”.
Vuoi che ti dica anche cosa hai detto tu? “va bene, va bene, adesso però esci”.
Ho aggiunto o mancato qualcosa?
- No, sei stato come al solito preciso.
- Chi è Luca?
- E no! Abbiamo fatto un patto. Tutto deve riguardare solo me, nessun altro.
- Come sei suscettibile, chiedevo solo qualche notizia. Non è un crimine, un’ingerenza nella tua vita chiedere chi è Luca.
E chi è il candido giglio, me lo dici?
- Un ficcanaso, lo avrei preso con piacere a sberle, se avessi poi saputo come giustificarlo.

- Vuoi una motivazione per essere un po’ più loquace?
Non rispondi? Allora faccio io. Aggiungo altri cinquanta, senza che tu debba fare niente. Solo chiacchiere.
- Va bene. Luca è mio fratello e il ficcanaso è un suo amico, l’amico del cuore. Si sbrodolano nella loro amicizia già dalle scuole elementari, da quando avevano sei anni.
- E ora quanti anni hanno?
- Quattordici, hanno finito le medie.
- Che bella età, è da lì che si comincia.

- Sai che mi ha detto quello stronzetto?
- Sono tutto orecchi.
- Dopo un battibecco, che non sto a spiegarti, in cui faceva l’arrogante, gli ho detto che era un mocciosetto di quattordici anni che neanche sborra, e lui ha risposto “sborro, sborro, ti ci puoi lavare.”
- Marco non vuoi cominciare dall’inizio, cinquanta euro per qualche chiacchiera non sono pochi.
- Va bene.
Quando mi sono allontanato dal PC ti ho detto che mamma mi stava chiamato per andare a salutare nonna. Sapendo che sarei stato via pochi minuti, per pisciare ci avrei impiegato anche di più, mi sono allontanato chiedendoti di aspettarmi e non ho neanche chiuso la porta della camera, convinto che ci fossimo solo mio fratello e io.
- E invece?
- Invece non era così, in stanza con Luca c’era anche il suo amico, ma io non lo sapevo. Lui, che a pisciare ci doveva andare, dopo che mio fratello è sceso insieme a me, è uscito dalla camera per andare in bagno. Ha visto la mia porta aperta, si è infilato, senza neanche andare più a pisciare, e si è piazzato davanti al computer.
- Ecco spiegato quello che ho visto.
Sul tuo schermo cosa c’era?
- C’erano le sequenze di un film porno. Ce ne metto uno quando mi dai le istruzioni per preparare la prossima prestazione. Mi piace vederne scorrere le immagini, cercando anche quelle che mi coinvolgono di più per usarle come stimolo al momento giusto.
- Vai avanti.
- Quando ho visto il suo motorino nel cortile e mio fratello mi ha confermato che lo stronzo era sopra in camera sua, mi sono precipitato a tornare in tutta fretta. Il ficcanaso, che era rimasto incantato a guardare quelle immagini, si è fatto beccare nella mia stanza davanti al PC, dove tu lo hai visto.
- E poi?
- E poi l’ho fatto uscire e mi sono chiuso in camera. Lui ha preso il motorino ed è scappato. Abbiamo entrambi reagito così per non dovere dare spiegazioni a mio fratello. Ma io non ho resistito, dovevo sapere subito cosa aveva in mente. Così sono uscito e andato a casa sua.
Sai che cosa ha voluto?
Che gli insegnassi come fare per vedere i filmini pornografici, ed è su questo che c’è stato il battibecco.
- Come è, descrivimelo.
- Ma che vuoi che ti dica, io manco lo guardo quel moccioso.
- Dai non farti pregare. Io non credo al caso. Se c’è stato questo contatto con lui, qualcosa vorrà pur significare.
- Non capisco cosa vuoi dire.
- Marco, quant’è che compirai diciotto anni?
- Tra due mesi.
- E che succederà tra due mesi, quando sarai maggiorenne?
Non rispondi?
Non puoi far finta di ignorare una cosa che ti ho già anticipato varie volte.
- Mi hai detto che al raggiungimento della maggiora età, uscirai dalla mia vita. Io non ci ho creduto e non voglio crederci.
- Invece accadrà.
- E perché?

Adesso sei tu che non rispondi.

- Un po’ di pazienza che ci arriviamo.
Ma tu spiegami prima una cosa. Questa dei filmini porno l’hai fatta sempre?
- No, solo ultimamente.
- Ecco, vedi. La spiegazione l’hai data tu adesso.
- Cosa vuoi dire.
- Che non è più con la tua fantasia che vai a cercare gli stimoli erotici, ma sono i tuoi occhi che, guardando un film vissuto da altri, te li suggeriscono.
- Ed è un male?
- Certo che è un male, non c’è l’ingenuità, la spontaneità.
La sessualità vissuta come una scoperta non c’è più.
Tutto questo sta avvenendo perché non sei più ragazzo e stai, o sei già diventato uomo e il mio interesse per te sta finendo.
- Per sempre?
Non mi spoglierò più per te, non mi farò più le seghe, non ti dirò le parole che mi suggerisci di dirti al momento giusto?
Non mi farai più regali?
- Quando finirà sarà per sempre, ma non accadrà subito. Se sono i regali che ti interessano e che più di tutto ti fa paura perdere, non è detto che sarà così.
- Ma se non farò più niente per te, tu certamente non mi pagherai.
- Potrei trovare chi lo farà al posto mio, ma le richieste sarebbero altre.
- Quali.
- Non sono io a dirlo. Non tratto per altri. Tu dovrai solo dirmi se accetti che qualcun altro stia al mio posto. Io in anticipo ti dico che farò questo per te solo se mi metti in contatto con il Candido Giglio.